Dubai è una città in rapida espansione ed è diventata praticamente ciò che New York era negli anni ’20 del secolo scorso: ci sono opportunità per tutti, gli emigranti arrivano in massa e creano delle vere e proprie comunità; dal canto loro le grandi aziende si stanno stabilendo in questa zona grazie ad un regime fiscale vantaggioso e alle numerose opportunità che possono cogliere.
Dubai offre uno degli ambienti più favorevoli del mondo industrializzato allo sviluppo del lavoro, sia a livello personale che a livello commerciale. Con eccellenti vie di comunicazione e infrastrutture, un’economia in pieno boom, una moneta forte e stabile e un regime fiscale decisamente agevolato, questo emirato è diventato rapidamente una meta molto attraente per professionisti, famiglie e organizzazioni.
Dubai è uno dei posti più interessanti dove vivere nella zona del Golfo Persico ed è più sicura e tollerante di qualsiasi altra città nell’area: le donne sono trattate allo stesso modo degli uomini e non vi è alcuna limitazione nell’abbigliamento come ad esempio in Arabia Saudita, la polizia e le leggi restrittive rendono la città completamente priva di criminalità e in città ci sono tantissime offerte in termini di attrazioni e svago, sport e occasioni per mangiare fuori.
Per lavorare a Dubai occorre un visto residenti, una “labour card“, ossia un certificato di lavoro, e una tessera sanitaria. Questi documenti permettono di rimanere all’interno degli Emirati Arabi Uniti per un tempo massimo di tre anni, e i professionisti laureati e le aziende ben avviate non avranno difficoltà ad ottenerli.
La maggior parte delle compagnie forniscono tutta l’assistenza necessaria ai loro dipendenti per ottenere un visto per lavorare a Dubai, dunque non c’è niente di cui preoccuparsi in questo caso.
Aprire un’attività e trasferirsi a Dubai per fare impresa, o per i liberi professionisti, è invece molto più difficile; un’azienda con sede negli Emirati Arabi deve fare da garante in cambio di tariffe piuttosto salate. Per maggiori informazioni su come aprire un’attività a Dubai è consigliabile rivolgersi al Consolato di Roma.
La maggior parte delle persone pensa che lo stipendio medio a Dubai sia ben più alto di quello italiano. Questo non è vero: la differenza enorme tra i salari dei paesi del Golfo Persico e i salari europei non esiste più, gli stipendi sono più alti in media soltanto del 10% ma il grosso vantaggio è che non ci sono tasse da pagare: chi ha una busta paga italiana conosce benissimo la percentuale dello stipendio che se ne va tra tasse, contributi, addizionali regionali e provinciali.
In media gli stipendi per un professionista con oltre 5 anni di esperienza stanno attorno ai 25.000 dirham, ovviamente in base all’età, skill, mansioni e tutto il resto.
A volte le compagnie offrono anche alloggio, auto aziendale e soprattutto alcuni voli all’anno andata e ritorno per l’Italia, in modo da poter tornare a casa per le vacanze o per le feste.
Naturalmente non occorre andare di persona a Dubai per cercare lavoro, soprattutto nell’era di internet. Ci sono numerosi siti web per trovare lavoro a Dubai, da quelli più specifici ai siti di recruiting internazionali.
A volte persino nelle sezioni apposite dei siti web delle multinazionali è possibile trovare occasioni per lavorare a Dubai. Una volta inviato il curriculum, naturalmente in inglese, meglio ancora con lettera di raccomandazione allegata, se l’azienda è interessata farete i primi colloqui via Skype o via telefono, sebbene sia possibile anche essere convocati di persona. Accettare un colloquio fisico aiuta sicuramente molto nel farsi apprezzare dall’azienda.
Solitamente le mansioni che le aziende con sede a Dubai cercano sono di alto livello, soprattutto nel campo dei servizi, dell’informatica o del commercio. Scordatevi di partire per Dubai per fare i camerieri o i manovali, sebbene siano lavori rispettabilissimi sono praticamente esclusiva delle comunità indiane o bengalesi, che accettano di lavorare a ritmi molto alti e a stipendi che un europeo non accetterebbe.
Vivere a Dubai per lavoro ha i suoi vantaggi: prima di tutto la natura tollerante della città e i numerosi eventi che si tengono durante tutto l’anno. La cultura è molto aperta, i servizi sono di altissimo livello e spesso l’ambiente di lavoro è all’avanguardia. Tuttavia ci sono anche alcuni svantaggi che devono essere tenuti in considerazione.
Per prima cosa il clima: Dubai è calda 4 mesi all’anno, ed è caldissima i rimanenti 8. La maggior parte dei divertimenti e delle opportunità di svago si tiene al chiuso, all’interno dei centri commerciali, dove si trova una pista da sci, una pista da pattinaggio, go-kart, sale giochi, cinema, bar e ristoranti, il tutto in ambienti potenzialmente asettici.
Lo stile di vita è quindi solitamente al chiuso. Ciò non vuol dire che la gente non lo fa – lo fanno soltanto alcuni, ma è un’eccezione e non la norma.
Un altro svantaggio potenziale del vivere a Dubai è il fatto che ci vivono persone provenienti da oltre 200 nazioni: sebbene questo possa decisamente arricchire dal punto di vista culturale, è possibile che alcune comunità evitino completamente il contatto con l’esterno, chiudendosi in sè stesse e rendendo difficile l’integrazione.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.