The World, in lingua araba: Juzur Al-Alam, è un arcipelago artificiale costruito a 4 chilometri al largo della costa di Dubai, e costituito da numerosi isolotti che nell’insieme hanno la forma del globo terrestre.
Ognuno di essi è composto principalmente da sabbia, drenata proprio dalla costa di Dubai. Il progetto fu inizialmente un’idea dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, il governatore di Dubai, e la sfida quasi impossibile per la sua realizzazione fu affidata alla Nakheel.
La costruzione delle 300 isole che compongono l’arcipelago artificiale The World ebbe inizio nel 2003, ma il progetto subì un duro colpo nel 2008 a causa della crisi economica e finanziaria mondiale, che nonostante tutto si fece sentire con forza anche da queste parti.
Anche se il 60% delle isole a quei tempi erano già state vendute a privati o a fondi d’investimento internazionali, i lavori per la maggior parte non iniziarono nemmeno, tanto che alla fine del 2013 soltanto due delle isole erano state completate. A gennaio del 2014 la Kleindienst Group annunciò l’intenzione di lanciare il progetto “The Heart of Europe”, del quale la prima serie di isole saranno quelle corrispondenti alla Svezia e alla Germania.
Le varie isole costituenti l’arcipelago artificiale The World variano in dimensione da 14.000 a 42.000 metri quadri. La distanza media tra le isole è di circa 100 metri, e per costruirle tutte si sono resi necessari oltre 300 milioni di metri cubi di sabbia, oltre a quasi 400 milioni di tonnellate di sassi e rocce. L’intero arcipelago copre una superficie di 54 chilometri quadrati: 9 chilometri in larghezza e 6 in altezza, ed è circondato da un frangiflutti di forma ovale.
Il progetto ha portato alla città di Dubai un incremento della linea costiera di ben 230 chilometri. Il costo dell’intero progetto nel 2005 fu stimato in circa 14 miliardi di dollari, sebbene le spese effettive, seppur ignote, si siano rivelate decisamente più alte.
Oltre alla sospensione temporanea del progetto a causa della crisi finanziaria internazionale, un altro problema, forse anche più grave, ha sconvolto gli equilibri dell’arcipelago artificiale The World: il quotidiano britannico Daily Mail infatti nel febbraio 2010 riportò che le isole stavano iniziando ad affondare.
Il fatto fu prontamente smentito dalla Nakheel, affermando che le analisi che avevano portato a questa errata conclusione erano state totalmente inaccurate. Nonostante ciò, un altro quotidiano, stavolta il Daily Telegraph, nel gennaio 2011 riportò che una compagnia indipendente, la Penguin Marine, fornì i dati relativi all’erosione delle isole e all’allargamento dei canali tra di esse.
La prima isola ad essere completata, facente parte della Groenlandia, è stata occupata da un edificio dimostrativo, mentre ci sono numerosi progetti, presenti, passati e futuri, relativi alle restanti.
Tanto per cominciare la Nakheel stessa è all’opera per sviluppare un resort denominato Coral Island, che comprenderebbe 20 isole appartenenti alla zona del Nord America, con un porto artificiale e un hotel. Il secondo investimento di questo tipo è stato avallato da Investment Dar, una società del Kuwait nelle cui intenzioni c’è l’acquisto di 14 isole appartenenti ad Austrialia e Nuova Zelanda per farne un’altra mega struttura.
Tra le altre isole, il consorzio irlandese Larionovo aveva dei piani per sviluppare l’isola dell’Irlanda in un parco a tema irlandese, mentre le isole della Gran Bretagna e di Mosca furono acquisite dalla Premier Real Estate Bureau nell’estate del 2008. Nonostante questo grande interesse l’aspetto globale di The World è ancora scarno, le isole praticamente non sono ancora state sviluppate e il rischio concreto è quello di risultare un flop.
Le costruzioni sono state in gran parte sospese a causa della crisi, tuttavia le isole di The World dovrebbero far parte di diverse categorie: isole residenziali a bassa o media densità, isole adibite a hotel o resort, isole commerciali per shopping, divertimenti, ristoranti o bar, o isole adibite al trasporto, con stazioni e fermate per le barche che collegano The World alla terraferma.
L’unica isola ad essere stata completata è il Libano, sulla quale è stato concepito e realizzato il resort The Island. E’ una struttura molto esclusiva con due spiagge, una piscina, un campo da pallavolo e il ristorante Toro Blanco.
Le persone “normali” non possono avvicinarsi a The World per vederlo da vicino, ma è possibile ammirarlo dall’alto salendo sulla terrazza panoramica del Burj Khalifa. Comunque vada a finire il progetto, vedere gli isolotti formare un globo terrestre è qualcosa di stupefacente, qualcosa che ha reso Dubai la città dove l’impossibile diventa possibile, costi quel che costi.
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